Vorremmo essere su quella spiaggia gialla, con il mare blu, con la libertà e la vita davanti, come allora. Il cuore si dilania, quando pensiamo che crescere significa sempre e comunque aggiungere dei legacci alla nostra anima.
Una doccia può aiutare a nascondere, tra le sue gocce, le lacrime che escono dagli occhi, pensando quello che vorremmo che sia e che non può più essere. Per ora.
Cosa abbiamo, dunque, per combattere questo sentimento di vuoto che ci buca dentro? Abbiamo la consapevolezza. Sappiamo che comunque l’universo ha un piano, e sebbene lo abbiamo contrastato e piegato, il piano è più forte e va rispettato.
Crescere, è vero, ci lega l’anima. Ma ci consente di avere quello che non ci aspettavamo. Ci troviamo alla soglia dei 50 anni con tante cose vissute, tante gioie ancora presenti nella nostra vita, di quelle che non avevamo pianificato e che ci hanno comunque raggiunto. Persone, relazioni, figli, amici. Davvero da adolescenti non potevamo immaginare come sarebbe andata. Avevamo un nostro piano, legato a quello che eravamo, e come sempre succede ci siamo trovati a scostarci piano piano da quella linea che avevamo tracciato.
Ma non è un male. Dobbiamo solo accettare che probabilmente se siamo come siamo, e se siamo quello che siamo, è per via delle scelte che abbiamo fatto ma anche delle circostanze che ci hanno indotto a fare quelle scelte. Mai rimpiangerle, oppure oggi non saremmo quello che siamo, non ci riconosceremmo e finiremmo per essere qualcosa che non ci piace.
Alla fine va bene così. Tutto sta a prendere atto che il piano dell’universo c’è, e che prima o poi verrà messo in opera. Dipende certo anche da noi, ma abbiamo già visto che, a volte, bisogna forzare la mano.
Ecco, questo è il momento di non farlo, è il momento di seguire pedissequamente quanto già scritto. Perché poi la ricompensa ci sarà, e sarà su questa terra.
Non piangere, amore mio, non serve piangere perché noi siamo felici e abbiamo quello che abbiamo scelto di avere, e ne siamo dannatamente fieri. Solo che, ogni tanto, la nostra anima piange, e il vuoto si fa scuro. Basta soltanto saper aspettare, per un giorno in meno, perché il sole sorga ancora, ci illumini e ci faccia splendere. Di nuovo.