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Compleanno

Mai, e dico mai, devono mancare un dolce e dei fiori, a un compleanno. Che sia di un uomo o di una donna. Che poi, chi mi conosce sa bene che io ai compleanni non ci vado. Mai. E nemmeno ai matrimoni, ai battesimi, comunioni, cresime, funerali, cene di Natale o di capodanno o pranzi di ferragosto.

So che è una cosa che ai più sembrerà strana, e incorro sempre in chi mi dice “ah, beato te che puoi non andare”. Non è questione di potere, ma è questione di assumersi qualche responsabilità. Perché poi diventi antipatico, asociale, strano, e le persone smettono di chiamarti.

Altri invece insistono. Insistono fino allo sfinimento, con argomenti che non stanno assolutamente in piedi. “Ma è il mio matrimonio, mi piace avere tutti gli amici vicino”. Ok, ma hai considerato quello che piace agli amici? Ti sei chiesto se magari gli amici saranno a disagio? E non è egoista pretendere la loro presenza quando sai bene che i tuoi amici staranno male? Fai questo ai tuoi amici?

Quindi no, io non vado, e mi becco gli insulti della gente. Anche della mia famiglia, ovviamente, perché non vado nemmeno a tutti questi eventi figli delle convenzioni sociali seppure organizzati da mia madre o da mio fratello. Vogliamo stare insieme? Ok, volentieri, ma un’altra volta, senza un motivo vero che non sia quello di voler stare insieme.

Davvero, è così semplice ma tanto non capiscono.

Ad ogni modo, oggi ho fatto un’eccezione e sono andato a un pranzo di compleanno. Perché ok essere strani, ma offendere qualcuno che non ti conosce e di cui sei parzialmente ospite è molto maleducato. E con queste persone non ho occasione di stare insieme quando dico io. Semplicemente è capitato il compleanno durante il mio stare in smart working ed era giusto andare. Peraltro un pranzo normale, l’unica eccezione sono state dieci candeline accese e subito spente e una canzoncina di buon augurio in lingua barbara.

Però c’è chi merita le eccezioni, quindi sono assolutamente felice di essere andato, così come spero anche loro siano stati felici di avermi con sé. Che poi è proprio questo il senso di fare festa. Essere tutti, ma tutti, felici di farla. Buon compleanno, Teica.

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