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Arcturus

In visita alla dimora dell’albero di ulivo, mentre mi bevo una pils, alzo gli occhi al cielo. Troppa luce, ma le stelle si vedono, eccome. Basta farci un po’ l’abitudine ed ecco che compaiono, una ad una, fioche ma presenti. Ovviamente ci sono pure i pianeti, e ne vedo uno. Marte? Giove? Ma no, no no no. Pulsa. Ma è rosso. Ma pulsa.

Vero che il mio astigmatismo non aiuta, ma cavolo se pulsa. Deve essere per forza Arturo.

Arturo è una gigante rossa e si trova a circa 37 anni luce da qua. Questo significa che la luce che ho visto io stasera è partita nel 1985, quando mi sono comprato uno dei miei primi LP, canzoni per l’estate. In quel disco c’era Love is love, dei Culture Club. E io cominciavo ad interessarmi alle ragazzine, anche se ero molto molto lento. Infatti quella ragazzina bionda, con cui ho camminato abbracciato per qualche chilometro, alla fine non mi ha baciato, né io ho baciato lei. Ma alla fine sti cazzi. Stavamo parlando di Arturo.

Arturo è il guardiano dell’Orsa. Si trova infatti vicino all’Orsa Maggiore, ma anche all’Orsa Minore. Il nome è chiaramente greco, arktos significa orso, ouros significa guardiano. Molto semplice. Arturo doveva proteggere Callisto (che poi è l’Orsa Maggiore) da Era, gelosa di Zeus. Proprio Zeus l’ha messo là. Si sa, del resto, che Zeus era tutt’altro che lento. Infatti Callisto era votata ad Artemide, e quindi sarebbe dovuta rimanere vergine. Ma Zeus la sedusse, probabilmente se la caricò su una spalla per portarla altrove, e dalla loro notte di fuoco nacque Arcade. Ma siccome Zeus sapeva che Era, sua moglie, in quanto a gelosia e ad essere vendicativa era la regina, trasformò Callisto in orsa, per nasconderla. L’orsa Callisto vagò per la foresta alla ricerca del figlio, il quale comparve adulto e non riconobbe la mamma, pensando che l’orsa stesse per aggredirlo. Zeus, mosso a compassione, proprio mentre Arcade stava per uccidere la mamma, trasformò entrambi nell’Orsa Maggiore e nell’Orsa Minore. Era, che non si sa come alla fine aveva scoperto tutto (come al solito direi), incazzata come un’ape chiese a Oceano che le due costellazioni mai avrebbero dovuto bagnarsi nelle sue acque.

Una bella spiegazione per gli antichi, direi, di fronte a due costellazioni circumpolari. Ma si sa, le belle storie nascono guardando le stelle. E proprio per questo è importante, andarle a guardare. Per raccontare altre storie che poi faranno inumidire gli occhi degli uomini.

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