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Luna

Qualche giorno fa c’era la luna del cervo. Bella, grande, rossa. E io mi sorprendo, ogni volta che guardo la luna, ad essere meravigliato come un bambino. La differenza è che il bambino si stupisce delle cose inusuali, mentre io continuo ad avere meraviglia e riverenza perché capisco quanto siano complesse le meccaniche celesti. E lo spettacolo di quel sasso che gira intorno al nostro pianeta, rivolgendo a noi sempre la stessa faccia, è qualcosa che mi dà da pensare rispetto alla vastità enorme del cosmo.

Eppure la luna è là, vicina, trecentomila chilometri di distanza. Giovanni li faceva in macchina in quattro anni. Un aereo di linea ci metterebbe una dozzina di giorni, ad arrivare là. Sono solo dieci giri del nostro equatore, probabilmente meno.

La luna sta là, a una distanza assolutamente colmabile, eppure per millenni non abbiamo avuto idea di come arrivarci. Pensare che cento anni fa c’era a malapena la corrente elettrica, e negli anni ’40 ancora non avevamo la lavatrice. Eppure nel giro di trent’anni (e tornano trent’anni) l’uomo è stato capace di mettere un processore di una calcolatrice su un razzo e arrivare fin lassù.

Quando ero ragazzino pensavo che la conquista dello spazio sarebbe stata una cosa fantastica. Poi il gelo, quando Bush padre disse “L’uomo arriverà su Marte nel 2020”. Ma come nel 2020? Ci mancano trent’anni…

Beh, siamo nel 2022 e di missioni dell’uomo su Marte nemmeno se ne parla. Però abbiamo i telefonini con capacità di processore clamorosa. Questo perché lo sviluppo tecnologico si è spostato sull’informazione, sulla comunicazione veloce, sul dare a ciascuno di noi uno strumento agile e performante.

Ok, non lo rimpiango, alla luce di quanto mi sia stato utile e delle possibilità immense che offre, rispetto alle lettere di trent’anni fa, di poter stare vicino a chi è lontano.

Tuttavia l’idea di vedere una missione spaziale seria prima della mia dipartita, dal momento che cinquantatre anni fa non c’ero, continua ad affascinarmi. Magari, un giorno, quando i miei occhi non potranno più vedere bene, ma la mia anima lo saprà.

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