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Riunione di famiglia

Sarà che qua non c’è quel sentimento di famiglia così forte, nonostante Giovanni avesse cinque fratelli maschi e ciascuno di loro sposato con figli. Sarà che io continuo a pensare che il concetto di famiglia sia un residuato degli anni ’60. Sarà che anche se domani mattina vado a fare colazione con zio Massimo, non succede perché lui è mio zio, ma perché è una persona a cui sono legato.

Però ci sono, devo dire, quelle famiglie che sono tali, nel vero senso della parola. Quelli che riescono a creare legami forti a dispetto del vincolo di sangue, perché sono cresciuti assieme, hanno superato momenti molto difficili, si trovano con figli coetanei che a loro volta sono cresciuti assieme, in provincia, nella stessa casa. Esattamente quello che succedeva qua, negli anni ’60.

Allora è bello vedere che il residuato è ancora reale, anche se non nel nostro Paese, che i vincoli cosiddetti di sangue alla fine sono soltanto una scusa, e i vincoli veri sono le esperienze condivise, le sofferenze e le gioie vissute assieme.

E io avrei voluto esserci, in una situazione del genere, mentre invece i nostri piccoli nuclei si sono evoluti ciascuno per conto proprio, e all’interno di ogni singolo nucleo ciascuno ha fatto il proprio percorso di vita.

E non è un caso se io vengo a sapere tramite un messaggio su un gruppo che mio fratello è in vacanza in Olanda, che mia madre se la spassa (o si annoia), chi lo sa, da qualche parte sull’appennino, e che tutti gli altri fanno la propria vita: chi ha i figli e non si è sposato, chi si sposa e non ha figli, chi è diventato baciamadonne vero e insegna religione cattolica anziché fare l’attore, chi si è sposato e ha fatto figli e io non so nemmeno come si chiamano.

Alla fine ‘sti cazzi, stanno bene a casa loro e io sto bene a casa mia, tuttavia oggi mi avrebbe fatto davvero piacere essere altrove, oltremare, a condividere un pezzo di famiglia che io non ho mai avuto e che ho potuto percepire soltanto 30 anni fa. 31, per l’esattezza. Perché ormai ci stiamo facendo vecchi (sebbene ancora riusciamo a garantire ottime performance).

Godetevi questi tre giorni, famiglia mia, putativa, adottiva, come vi pare, ma mia.

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