C’è un grande equivoco sulla conoscenza e sulla percezione della cultura. Mi succede, spesso, che mi si venga attribuita una grande e diffusa cultura su diversi ambiti di conoscenza. Questo probabilmente dipende dal fatto che io sia una persona curiosa, incline ad interessarmi di diverse materie, anche disparate. Però c’è un però. Essere curiosi non significa essere veramente colti, anche se può significare essere più colti della media delle persone (e io lo sono, sia chiaro).
Un tale Socrate diceva che più si sa e meno si sa. In effetti è vero. Io posso avere nozioni di base di fisica quantistica e non capire un accidente della materia. Mi affascinano le meccaniche celesti, ma non ho la minima competenza per capire la matematica che le regola. Però è sufficiente, agli occhi di coloro che mai si sono interessati a tali questioni, di rendermi un conoscitore di quell’ambito.
Questo è tutto un grande inganno. Il consiglio che posso dare è di rimanere curiosi, di approfondire il giusto se non si tratta di una passione vera e propria, di cercare di conoscere almeno le basi di quanto l’universo ci offre. Perché poi diventa difficile essere un novello Pico della Mirandola. Ma, in questo mondo di incompetenti, è sufficiente ad assurgersi a persone di un elevato spessore culturale.
Io sono un nerd, niente di più, e nemmeno dei migliori. I nerd veri mi danno una pista. O forse no. Forse è la percezione che ho io di loro che mistifica il tutto, come le persone mistificano la mia conoscenza e il mio sapere.
Buona fortuna a tutti, e studiate. Sempre.