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La Cicala Muta

Fa tanto caldo, e quando è così caldo, nei posti di mare, ma anche in campagna, c’è un frinire di cicale quasi assordante. Se la spassano, loro, al caldo, e pensano di essere affascinanti facendo un gran rumore per farsi notare. Ma invece ne risulta solo un gran baccano, e la loro vita trascorre a frinire nell’afa, in attesa di non si sa cosa.

Ti trovi poi a camminare in mezzo a questo rumore, e ti chiedi perché. Potresti startene al chiuso, ben consapevole che non è affatto piacevole affrontare condizioni così avverse. E invece no.

Là fuori ci deve essere, per forza, una cicala muta. Una cicala che ha deciso di non cantare perché lo trova stupido. Una cicala che se ne sta da sola, all’ombra, in silenzio. Schifa tutti i suoi simili, davvero non capisce il senso di quella vita. Svegliarsi tardi, andare fuori a far baccano quando fa caldissimo, cercare di sedurre in maniera goffa qualche altra cicala. Giorno dopo giorno. Una vita nell’inconsapevolezza di quello che c’è intorno, delle opportunità che il mondo ti offre.

E la cicala muta è là, da qualche parte, in silenzio. Guarda cosa c’è intorno, a volte se ne va in giro per capire meglio il comportamento delle altre cicale, ma niente. Non c’è maniera, non c’è senso alcuno. Allora decide di cercare un’altra cicala muta. Ci dovrà pur essere, un’altra, se già ce n’è una. Spera di trovare conforto e risposte. Sa che sarà molto molto difficile trovarla, ma di certo non si dà per vinta.

Comincia ad uscire la sera e la notte, se ne va nei posti dove le piacerebbe stare e dove le altre cicale non ci pensano proprio. Prima o poi la troverà, un’altra cicala muta, e allora sarà bellissimo starsene in silenzio, una vicino all’altra, soltanto per ascoltare e guardarsi negli occhi.

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