Lavoriamo un anno intero per andare in vacanza. E io sono uno dei pochi, credo, che la vacanza, invece di farla al mare ad agosto, se la conserva per andare a sciare. Quest’anno me ne andrò a fare qualche discesa in Valle d’Aosta, con mio fratello, e cercheremo di superare quei 99kmh presi in Austria ormai dieci anni fa. Perché comunque viviamo in una cultura che ragiona a base 10, e 100 è un traguardo. Che poi io mi faccio pregio di ragionare in base esadecimale, e quindi i 96 li ho già superati. Eppure no. Voglio vedere 100 sul mio record, e nulla vieta che quest’anno sia la volta buona.
Anche perché intanto mi sto facendo vecchio, e non è poi il caso di continuare a fingere di poter sciare come un ventenne. Però, per quanto mi forzi di ricordarmi della mia età, sebbene mi riesca decentemente quando vado a correre, o a giocare a basket (sempre troppo poco) o in palestra, con gli sci è diverso. In fondo è la discesa che ti porta, e tu ti devi solo adeguare alla velocità che la pendenza ti impone.
Quest’anno però voglio fare anche, oltre la settimana tecnica, la settimana ludica. L’idea è di tornare in Austria, dove ci sono le terme promiscue, la zuppa all’aglio, e uno stile di vita che mi rimanda ai tempi dell’Erasmus a Dresda. Però c’è un però. La Slovenia. Si sa che io ho lasciato un pezzo di cuore in Jugoslavia, e ai tempi Lubiana era ancora in quel Paese. Ora, a Kranjska Gora ci fanno i mondiali di sci. E quindi si dovrebbe sciare bene. Inoltre, siamo a poca distanza da Lubiana, da Maribor, da Zagabria. E quindi, se mi porto il Gundam (che non scia) potremmo fare davvero la settimana ludica e andare a vedere un po’ di gente che nel frattempo si è data alla macchia, giusto per fare una comparsata in pieno stile italiano, tanto per vedere come se la passa chi, da oramai mesi, ha ben pensato di scomparire dietro la motivazione di priorità altre, sebbene non manchi di comparire sui social di tanto in tanto.
E lo so, si intravede un po’ di malcontento, di delusione e forse anche di rancore. Ma non è un problema. Questo è già accaduto, era stato introitato, c’era stata la rabbia, poi l’accettazione e poi la nostalgia. Quindi abbiamo imparato dall’esperienza, e ora sappiamo (forse) gestire la rabbia, in attesa che arrivi l’accettazione. E chissà, magari se arriviamo ai nostri novant’anni, potremo dar seguito a quello che l’Universo ha stabilito tanto tempo fa.
Nel frattempo una comparsata è tanto auspicabile quanto gradita, almeno da una parte. E poi non venitemi a dire che non avevamo fatto una dichiarazione preventiva. Del resto questo sito è pubblico e raggiungibile da ogni parte del pianeta. O no?